MUSEO TAMO

Installazioni Interattive per il Museo Tamo

Tamo, emozionante viaggio nel mosaico

RAVENNA. Vedere “Tamo. Tutta l’avventura del mosaico” per la prima volta è davvero un’esperienza emozionante.

Il nuovo (e completamente innovativo) progetto espositivo permanente promosso dalla fondazione RavennAntica all’interno del complesso di San Nicolò, mette infatti in campo una serie tale di eccellenze – dalle opere esposte, ovviamente, alla tecnologia interattiva, dall’allestimento alle luci, fino ogni minimo dettaglio ambientale – da far pensare immediatamente a una dimensione cosmopolita, come solo le grandi capitali ci hanno abituato a percepire.

«Tamo – sottolinea la presidente di RavennAntica, Elsa Signorino – rappresenta un’innovazione molto significativa, con cui San Nicolò cambia completamente volto. E questo è solo il primo tempo dell’intero progetto, che quest’altr’anno vedrà anche il recupero completo dei chiostri del complesso».
 

Tamo si può intendere come un viaggio immersivo ed emozionale nel mosaico, suddiviso in sei percorsi tematici in cui la maestosa antichità dei reperti si fonde alla perfezione con l’apparato iper tecnologico – video touch screen, proiezioni, postazioni informatiche – che li supporta.

La prima sezione, Pavimenta, propone una mostra didattica, con lo stesso titolo, progettata e realizzata dalla Scuola bottega del mosaico di Ravenna. Grazie a copie di importanti pavimenti antichi, verranno mostrate le varie tipologie musive utilizzate per la loro realizzazione.

La seconda sezione, Ecclesia, Palatium, mostra invece una porzione di opus sectile relativa all’aula absidata e alcuni mosaici del portico meridionale con scene di circo provenienti dal Palazzo di Ravenna, prima residenza imperiale di Onorio, poi di Teoderico e infine degli Esarchi, e il pavimento musivo proveniente del secondo sacello della chiesa di San Severo a Classe.

«Questa è un’esposizione che vuole stimolare domande, più che offrire risposte – spiega il curatore Carlo Bertelli –. Tamo non è concepito come un museo autosufficiente, ma come una sommessa guida al miracolo del mosaico ravennate e un invito a considerare il mosaico nella sua straordinaria presa sulle coscienze».

Troviamo poi la sezione Domus, Palatium, che presenta pavimenti musivi dell’antica Faventia (Faenza), provenienti dalla domus augustea di via Pasolini e dalla ricca residenza del V secolo rinvenuta in via Dogana, da cui proviene il mosaico del vestibulum con il riquadro di scena di presentazione delle armi ad Achille e riquadri con rappresentazioni di soldati.

Sempre qui sono esposti mosaici provenienti dal sito archeologico della Domus dei Tappeti di Pietra di Ravenna, di cui si ammira un inedito mosaico con originalissimo motivo geometrico rinvenuto in un edificio palaziale di V secolo.

La quarta sezione, Aurum, situata nel presbiterio e nell’abside della chiesa di San Nicolò, ospita i materiali per il mosaico prodotti dalla storica Bottega veneziana di Angelo Orsoni e l’opera contemporanea del mosaicista ravennate Paolo Racagni “Excursus sull’allettamento di tessere in oro”.

Da visitare con attenzione è quindi Eternità e storia, che illustra altri strumenti preziosi per la conoscenza del mosaico, ossia i calchi in gesso. Per secoli a Roma si sono eseguiti mosaici e per secoli si è cercato di conservarli, tanto che i primi documenti contabili di restauri risalgono ai primi due decenni dell’Ottocento.

Dal laboratorio di restauro dei Musei Vaticani è stato concesso il prestito di calchi di mosaici di Santa Maria Maggiore e di San Venanzio, a Roma, eseguiti circa nel 1934. Si può così godere dell’esperienza, altrimenti impossibile, di vedere dettagli di questi mosaici a brevissima distanza.

La sesta e ultima sezione, Panorama, collocata nel soppalco, permette di ripercorrere davvero l’avventura del mosaico di tutto il bacino del Mediterraneo sul grande tavolo touch screen o con le immagini proiettate sul grande schermo. Da evidenziare infine il grande impatto complessivo dell’allestimento, curato dall’architetto Paolo Bolzani.
... Corriere di Romagna

Touchwindow ® si è occupata delle installazioni tecnologiche del Museo, dai touchscreen, alle proiezioni architetturali, dai numerosi monitor led al grande tavolo touchless. Le tecnologie interattive e i software multimediali creati per il Tamo in collaborazione con Panebarco & C. permettono di creare uno spazio dinamico e mutevole che si evolve verso l'esterno e crea un tutt'uno tra esperienza ricreativa ed educativa.

Lo spazio del "museo" non è solo un luogo di esposizione ma un ambiente culturale al servizio della collettività dove la tecnologia è propedeutica alla visita consentendo approfondimenti diversificati e proposte educative differenti per offrire al sistema scolastico, ma non solo, esperienze ludico-didattiche uniche.

Tamo coinvolge ed emoziona attraverso la storia che racconta per lasciare nel visitatore il ricordo di un'esperienza unica dove la tecnologia è lo strumento che accompagna il visitatore, che armonizza il contesto espositivo, un assistente virtuale che mette a disposizione dei visitatori le proprie conoscenze. 

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