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La vita digitale che tutti conduciamo attraverso i nostri smartphone ci ha abituato a standard qualitativi estremamente alti. Da qualunque schermo ci aspettiamo tempi rapidi di risposta, interazione diretta con i contenuti, immagini ricche, brillanti e dettagliate. Da questo punto di vista, i display LED, ad oggi i più diffusi, prestano il fianco ad alcune critiche.
Nel display LED lo schermo è composto di diversi strati, che obbligano a spessori rilevanti. Lo strato più esterno ha il compito di disegnare l'immagine attraverso pixel disposti in una combinazione di tre colori, rosso, verde e blu (RGB). Sono presenti poi un vetro con funzione di supporto, filtri polarizzatori e un pannello posteriore di luci a LED, che ha il fondamentale compito di dare luminosità.
Proprio quest'ultimo rappresenta uno dei maggiori limiti di questa tecnologia, perché le luci LED si possono attenuare, ma mai spegnere del tutto, consumando costantemente energia. Là dove l'immagine dovrebbe essere completamente buia, mantiene sempre una leggera luminosità. Le case produttrici sono riuscite ad arginare parzialmente il problema, ma mai a risolverlo del tutto. In più, lo schermo LED perde progressivamente qualità d'immagine mano a mano che si restringe l'angolo di visione. Già a 20°, il contrasto diminuisce di circa il 50%. Per ovviare a questi limiti è nato l'OLED, che presenta numerosi vantaggi e qualche criticità.
La tecnologia OLED, acronimo di Organic Light Emitting Diode, "diodo organico a emissione di luce", nasce in via sperimentale alla fine degli anni Ottanta, ma bisogna attendere quasi due decenni perché possa essere prodotta e commercializzata su larga scala. A differenza del LED, l'OLED non ha bisogno di retroilluminazione, perché il materiale organico (diodo) presente tra due strati emette luce propria quando stimolato.
La diminuzione degli strati fa sì che uno schermo OLED possa raggiungere uno spessore di appena 4 mm, consentendo quindi applicazioni su sottili pellicole. Il risultato sono schermi dall'ingombro minimo, addirittura avvolgibili, applicabili a superfici curve e irregolari.
L'assenza di un pannello retroilluminante perennemente acceso limita molto il consumo energetico, rendendo il display OLED il miglior candidato per tutti i device a batteria, come ad esempio smartphone, tablet, console portatili per il gaming.
Bassi consumi e minimo ingombro hanno contribuito a una sempre più estesa richiesta di tecnologia OLED, ad esempio nei cruscotti per l'industria dell'auto, nelle postazioni per il Digital Signage, nei totem multimediali. Non è difficile immaginare un futuro in cui piccoli schermi OLED ad alte prestazioni saranno incorporati in elettrodomestici, vending machine, tavoli di ristoranti... con il vantaggio di acquisire informazioni sul loro utilizzo, utili a offrire servizi sempre più personalizzati.
Ogni pixel di un display OLED è formato da tre sorgenti affiancate o sovrapposte, permettendo di raggiungere risoluzioni altissime, fino a 16 volte la risoluzione standard del FullHD. I polimeri elettroluminescenti a base di carbonio possono essere accesi o spenti, offrendo immagini dai neri pieni e profondi. Inoltre, non c'è perdita di qualità, con un angolo di visione fino a 4 volte superiore a quello di uno schermo a LED.
Il display OLED ha un tempo di risposta molto più rapido del LED, fino a mille volte superiore, riducendo al minimo l'effetto scia. Questa particolarità si dimostra rilevante per immagini molto definite in rapido movimento, come avviene per esempio nei videogiochi.
La superiorità delle prestazioni di un display OLED rispetto al LED appaiono evidenti. Esistono però alcune criticità, non ancora risolte in modo definitivo. Prima fra tutte, gli alti costi. Solo una massiccia diffusione degli schermi OLED consentirà nel medio termine un sostanziale calo di prezzo, fino ad allora il LED resterà un punto di riferimento del mercato, soprattutto nel mass market.
Un altro punto debole è la durata: abbiamo detto che il display OLED utilizza materiale organico, ed è quindi sottoposto a una più rapida usura rispetto alla tecnologia LED. Tuttavia, le principali case produttrici hanno già parzialmente risolto il problema e lavorano attivamente nel campo della ricerca e sviluppo per implementare sistemi OLED sempre più longevi. Anche la gestione di immagini fisse può essere problematica, generando una fastidiosa latenza dell'immagine sullo schermo. Anche qui, la ricerca pare essere a buon punto. Infine, in presenza di luce diretta o diffusa luce intensa, il LED offre una maggiore luminosità rispetto all'OLED, garantendo immagini ricche e brillanti.
Allo stato attuale, non sappiamo se il display OLED sarà la grande rivoluzione dei device digitali o se andrà a raggiungere in soffitta altre innovazioni dalla vita breve, come ad esempio il 3D. Al momento offre ottime prestazioni anche in ambito touch, come testimoniato dalla crescente diffusione di display OLED per gli smartphone di alta fascia. La versatilità di schermi sottilissimi, a basso consumo e altamente flessibili depongono a favore dell'affermazione di questo standard nel prossimo futuro, ma l'innovazione tecnologica ci ha abituato alle rivoluzioni...
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